IL LAVORO AL VIDEOTERMINALE (VDT)
Il lavoro al videoterminale ed il rischio conseguente, è caratteristico del lavoro svolto dagli impiegati addetti al lavoro d’ufficio.
La legge garantisce una particolare tutela a quei lavoratori che sono addetti ai videoterminali in modo sistematico ed abituale anche se non continuativo, per 20 o più ore nell’arco di tutta la settimana lavorativa e che vengono pertanto considerati a rischio per la vista e la postura.
In tale caso, i lavoratori esposti a rischio saranno legittimati a fruire delle age volazioni che la legge concede loro, e cioè:
- un’interruzione di 1/4 d’ora dopo ogni due ore di uso continuato del VDT, dedicandosi a mansioni di altro genere;
- il controllo sanitario periodico (usualmente ogni 5 anni, ridotti a due per i lavoratori con più di 50 anni o ritenuti idonei al lavoro, ma con prescrizioni). Tali considerazioni saranno espresse nell’ambito della Valutazione dei rischi anche sulla base di test e rilevazioni effettuate con la collaborazione del per sonale stesso per determinare con sufficiente ragionevolezza le modalità di lavoro ed i tempi di esposizione.
Inoltre, il posto di lavoro del videoterminalista deve rispondere a criteri ergonomici, vale a dire che le strutture a disposizione (scrivania, sedia, tastiera, mouse, videoterminale, ecc.) devono essere progettate per adattarsi alla conformazione corporea e alle proporzioni della persona che le utilizza. In particolare la sedia riveste particolare importanza, in quanto è l’oggetto che meglio si presta a differenti possibilità di regolazione, in relazione alle altre componenti il posto di lavoro.
Il piano di lavoro (scrivania)
• avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.) nonché consentire un appoggio per gli avambracci dell’operatore davanti alla tastiera, nel corso della digita zione;
• avere una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo (50-70 cm), tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità;
• avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in ogni caso non riflettente;
• essere stabile e di altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm;
• avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi il sedile.
Il sedile
• essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio;
• disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente così da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare;
• avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e pulibile;
• essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento;
• qualora fosse necessario, essere dotato di un poggia piedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell’operatore.
L'ufficio
L’ambiente di lavoro non deve essere rumoroso e presentare condizioni micro- climatiche (temperatura; umidità relativa e ventilazione) gradevoli, anche attraverso sistemi di regolazione automatica di tali valori se occorre.
Al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell’operatore ed eccessivi contrasti di luminosità, il videoterminale va correttamente orientato rispetto alle finestre presenti utilizzando, se necessario, anche sistemi di copertura (tende) o oscuramento (veneziane) delle superfici vetrate nelle ore del giorno in cui sono colpite direttamente dai raggi solari. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale dell’ambiente essa deve essere realizzata con lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallio facendo in modo che siano al di fuori del campo visivo dell’operatore. Vanno in ogni caso evitati i riflessi nello schermo che siano visibili dall’operatore.
Le corrette modalità d'uso
Per prevenire l’insorgenza di problemi a carico dell’apparato muscolo- scheletrico osservare queste semplici istruzioni:
• Nelle ordinarie necessità d’ufficio il videoterminale viene utilizzato prevalentemente in condizione di “dialogo”, vale a dire che digitando delle informazioni, numeri o caratteri, abbiamo la necessità di leggere e/o verificare quanto inserito o elaborato o ci viene visualizzato dalla ricerca effettuata. In tale situazione è necessario assumere una posizione frontale, allineata al centro del video, con la tastiera davanti allo schermo, ad una distanza di circa 10-15 cm dal bordo scrivania in modo da poter ben appoggiare gli avambracci ed il mouse a fianco, preferibilmente in linea con la spalla;
• tenere i piedi ben appoggiati a pavimento e la schiena appoggiata allo schienale nel tratto lombare, regolando allo scopo l’altezza della sedia e l’inclinazione dello schienale. Far sì che la schiena sia appoggiata anche durante l'uso della tastiera;
• regolare l’altezza dello schermo e la sua inclinazione facendo sì che lo spigolo superiore sia posto poco sotto l’orizzonte visivo dell’operatore in modo da non dover mantenere i l collo in posizioni innaturali;
• eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso e mantenendo l’avambraccio ed il polso morbidi ed appoggiati al piano di lavoro per evitare tensioni muscolari ai muscoli del collo e delle spalle;
• evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati;
Durante l’interruzione obbligatoria o quando se ne sente particolarmente bisogno si cambi posizione: alzarsi e fare qualche passo, sgranchirsi collo, spalle e schiena anche per pochi minuti alla volta è un ottimo sistema per riattivare la circolazione ed i muscoli del nostro corpo che a lungo andare soffrono di una posizione troppo statica.
Per prevenire eventuali affaticamenti e problemi visivi, osservare queste semplici istruzioni:
• illuminare il posto di lavoro prevalentemente con luce naturale, preferibilmente di intensità moderata mediante sistemi di oscuramento, in modo da non essere costretti ad aumentare la luminosità dello schermo per avere una buona visibilità di contrasto;
• orientare ed inclinare lo schermo per eliminare per quanto possibile i rifles si sulla sua superficie. Schermi esterni da porre esternamente a quello integrato nella struttura del video non sono considerati efficaci, ma anzi ne peggiorano la visione;
• mantenere una distanza degli occhi dal video che sia direttamente proporzionale alla grandezza dello stesso (min. 50 - 70 cm);
• ogni tanto distogliere lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo.

• durante le pause ed i cambiamenti di attività previsti è preferibile dedicarsi ad attività che non richiedano un importante impegno visivo (quali ad esempio la correzione di testi o la spunta di cifre), ma attività quali, ad esempio, l’archiviazione documentale, la fotocopiatura, la gestione della posta, ecc.
• mantenere puliti regolarmente con un panno morbido ed umido la propria tastiera, il mouse e soprattutto lo schermo (a PC spento) che, a causa di cariche elettro statiche tende a “catturare la polvere” dell’ambiente circostante che vi si deposita.
Risultano infine irrilevanti altri rischi collaterali all’uso dei VDT, dato che gli studi e le indagini epidemiologiche fino ad ora svolti portano ad escludere rischi derivanti da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti sia a carico dell’operatore che della prole.
I livelli di radiazioni ionizzanti si mantengono a livelli rilevabili nei comuni ambienti di lavoro.
In merito ai campi elettromagnetici, la presenza di marcatura CE sul videoterminale tradizionale a tubo catodico e l’indicazione “Slow emission” comporta che tali campi siano mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita dove sono utilizzate apparecchiature elettriche o televisive.